Venerdì 8 luglio 2022

Riduzione accise autotrasportatori II trimestre 2022: nulla?...nulla

a cura di: Studio Valter Franco
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Riduzione accise autotrasportatori II trimestre 2022: nulla?...nulla

Sul sito dell'Agenzia delle Dogane non è presente alcuna nota o riferimento relativamente alla riduzione accise per gli autotrasportatori del secondo trimestre 2022 (ad oggi, 8 luglio).

Andando a leggere la nota relativa al I trimestre si aveva modo di apprendere che i litri oggetto dell'agevolazione erano quelli consumati dal 1° gennaio al 21 marzo 2022 e che erano esclusi dall'agevolazione i litri consumati tra il 22 marzo compreso ed il 31 marzo, ciò in quanto il D.L. 21.3.2022 n. 21  (Decreto Ucraina) aveva disposto in via generalizzata la riduzione di accisa sul gasolio utilizzato come carburante, riducendola da 617,40 a 367,40 per mille litri dal 21 marzo 2022 al 21 aprile 2022.

Sempre nella nota, nel paragrafo VIII, l'Agenzia indicava che per il secondo trimestre che relativamente ai chilometri percorsi occorreva indicare quelli dal 22 aprile incluso  e che le fatture da indicarsi per il secondo trimestre erano quelle relative alla consegna di prodotto dal 22 aprile incluso in poi.

Il Decreto MEF del 6 aprile 2022 su GU 16.4.2022 estendeva la riduzione accise in argomento per il periodo dal 21 aprile al 2 maggio, poi il D.L. 2 maggio 2022 n. 38 estendeva la riduzione per il periodo dal 3 maggio sino all'8 luglio 2022 e, successivamente il  Decreto MEF 24.6.2022 su GU 154 del 4.7.2022 ha disposto la riduzione delle accise sul gasolio sempre a 367,40 euro per mille litri di prodotto per il periodo 9 luglio 2022-2 agosto 2022.

Ergo:  nulla di riduzione accise per il II trimestre 2022 e per il terzo, salvo decreti ulteriori, si partirà dal 3 agosto.

AUTORE:
Autore AteneoWeb: Rag. Valter Franco

Rag. Valter Franco

Ragioniere commercialista, revisore contabile
Studio Valter Franco
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    Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori. Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

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