Mercoledì 15 aprile 2020

Come cambia il Fondo di Garanzia per le PMI dopo i decreti Cura Italia e Liquidità

a cura di: Dott. Gianmaria Vianova
PDF
Come cambia il Fondo di Garanzia per le PMI dopo i decreti Cura Italia e Liquidità
Gli interventi del governo a favore dell'accesso al credito hanno ricevuto il nulla osta della Commissione europea. Si tratta degli atti messi in campo nel Decreto Legge n°17 del 17 marzo 2020, il cosiddetto "Cura Italia", e nel Decreto Legge n°23 dell'8 aprile 2020, il "Decreto Liquidità".

Il Decreto Liquidità all'articolo 13 ha modificato la disciplina collegata al Fondo di Garanzia per le PMI rispetto al precedente intervento del "Cura Italia". Le modifiche al Fondo di Garanzia resteranno in vigore sino al 31 dicembre 2020. La garanzia è concessa a titolo gratuito e l'importo massimo garantito per singola impresa è stato innalzato a 5 milioni di euro.

Le garanzie sono ammesse per le imprese con meno di 500 dipendenti. La copertura della garanzia diretta è pari al 90% dell'ammontare di ciascuna operazione finanziaria dalla durata fino a 72 mesi. I decreti pongono specifici limiti all'importo totale che le operazioni finanziarie non possono superare: l'importo non deve superare il doppio della spesa salariale annua del beneficiario per il 2019, il 25% del fatturato totale 2019 e il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e di investimento nei successivi 18 mesi (per le PMI) e nei successivi 12 mesi nel caso di imprese con numero di dipendenti non superiore a 499.

Sono invece ammissibili alla garanzia del Fondo, con copertura al 100% sia in garanzia diretta che in riassicurazione i nuovi finanziamenti concessi in favore di PMI e persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni la cui attività sia stata danneggiata dall'emergenza Covid-19, purché tali finanziamenti non superino i 25.000 euro, prevedano l'inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dall'erogazione e abbiano una durata fino a 72 mesi e un importo non superiore al 25% dell'ammontare dei ricavi del beneficiario stando all'ultimo bilancio depositato o dall'ultima dichiarazione fiscale.

Per quanto riguarda le operazioni indicate il richiedente applica un tasso di interesse o un premio complessivo di garanzia che tenga conto della copertura dei soli costi di istruttoria e, soprattutto, non superiore al tasso calcolato nel seguente modo: tasso di Rendistato con durata residua da 4 anni e 7 mesi a 6 anni e 6 mesi, maggiorato della differenza tra il CDS banche a 5 anni e il CDS Ita a 5 anni, maggiorato dello 0,20%.

Ricapitolando, il Fondo di Garanzia per le PMI permetterà un importo massimo del finanziamento garantito di 5 milioni per ogni singolo soggetto, la garanzia è concessa a titolo gratuito, per i prestiti inferiori a 25.000 euro non occorre che le banche attendano il via libera del Fondo di Garanzia (garanzia diretta del 100%) e la durata dei finanziamenti sarà di massimo 6 anni, con possibile preammortamento fino a 24 mesi.
AUTORE:

Dott. Gianmaria Vianova

Gianmaria Vianova, classe 1996, si è laureato in economia e management presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza nel 2018. Attualmente è iscritto al corso di laurea magistrale in Economia...
e Finanza presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dal 2017 collabora con il quotidiano Libertà di Piacenza, occupandosi di temi economici e cronaca.
DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
  • START UP INNOVATIVE: certificazione dei requisiti per le agevolazioni agli investitori

    START UP INNOVATIVE: certificazione dei requisiti per le agevolazioni agli investitori

    Alle persone fisiche che hanno investito somme nel capitale di startup innovative è riconosciuta una detrazione IRPEF pari al 30% della somma investita per un valore massimo di investimento pari a 1.000.000 euro annui. In alternativa, per gli investimenti effettuati dal 19.5.2020 e fino al terzo anno di iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese, è riconosciuta una detrazione IRPEF del 50% della somma investita per un valore massimo di investimento pari a 100.000 euro.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Modello di memoria difensiva verso il nuovo schema d'atto dell’Agenzia Entrate

    Modello di memoria difensiva verso il nuovo schema d'atto dell’Agenzia Entrate

    Il nuovo art. 6-bis dello Statuto dei diritti del Contribuente (LEGGE 27 luglio 2000, n. 212) definisce il Principio del contraddittorio e del conseguente “schema d’atto” che costituirà la base di partenza delle attività di accertamento.
    Questo modello di memoria difensiva tiene conto di gran parte delle innumerevoli modifiche emergenti sia nello statuto dei diritti del contribuente sia nel D.lgs n 546/1992.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
Attenzione: la pubblicazione dell'articolo risale ad oltre 180 giorni fa, le informazioni e gli eventuali link contenuti potrebbero non essere aggiornati.

Documenti correlati:

Altri approfondimenti

tutti gli approfondimenti

Gli approfondimenti più letti

AteneoWeb s.r.l.

AteneoWeb.com - AteneoWeb.info

Via Nastrucci, 23 - 29122 Piacenza - Italy
staff@ateneoweb.com

C.f. e p.iva 01316560331
Iscritta al Registro Imprese di Piacenza al n. 01316560331
Capitale sociale 20.000,00 € i.v.
Periodico telematico Reg. Tribunale di Piacenza n. 587 del 20/02/2003
Direttore responsabile: Riccardo Albanesi

SEGUICI

Social network e Canali informativi

Canali RSS