
Nel quarto trimestre 2019 è aumentato il numero delle startup innovative.
Il capitale sociale sottoscritto complessivamente da queste startup risulta in crescita nell'ultimo trimestre 2019 rispetto al periodo precedente: +37,6 milioni di euro, pari al 6,89% di aumento, raggiungendo così quota 583,2 milioni di euro. Il capitale medio sottoscritto per impresa si attesta a 53.594 euro, media che si è alzata sensibilmente in termini congiunturali del 4,2%.
La stragrande maggioranza delle startup innovative si colloca nel settore dei servizi alle imprese (ben il 73,7%): la fanno da padrona la produzione di software e consulenza informatica (35,6%), attività di ricerca e sviluppo (13,9%) e attività di servizi d'informazione (9,2%). Il 17,6% delle startup opera nel settore manifatturiero, principalmente la fabbricazione di macchinari (3,1% del totale) e fabbricazione di computer e prodotti elettronici (2,8%). Il 3,4% delle startup opera nel commercio.
Sebbene la quota di startup innovative sul totale delle società sia decisamente marginale, vi sono settori in cui l'incidenza sale vertiginosamente. Appartiene a questa categoria, infatti, ben l'8,3% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese, quota che scende ma resta quasi il doppio della media al 5,1% nel settore della manifattura. In alcune classificazioni specifiche Ateco 2007 le startup innovative si avvicinano e superano la maggioranza assoluta: 35,8% delle C-26 (fabbricazione di computer), 37,9% delle J-62 (produzione di software) e il 68,9% delle M-72 (ricerca e sviluppo).
Le startup innovative sono particolarmente amate dagli under 35, fascia nel quale si colloca il 19,8% del totale delle società (nelle non innovative la percentuale scende al 16,6%). Nel 44,4% delle startup è presente almeno un giovane nella compagine sociale, contro il 34,9% per le altre categorie di imprese.
Il nord è il più rappresentato per quanto riguarda la distribuzione geografica. La Lombardia, da sola, conta 2.928 startup innovative alla fine del quarto trimestre 2019, ben il 26,91% del totale. Al secondo posto il Lazio con 1.227, l'11,28% del totale, quindi al terzo l'Emilia-Romagna con 931, l'8,56% del totale. Sommando Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte si arriva a circa la metà delle startup innovative presenti in Italia. È la Campania la regione del sud con più realtà: 896, l'8,23% del totale. Il Trentino-Alto Adige, che in termini assoluti si classifica 11esimo, è la regione a più alta densità di startup innovative sul totale delle società, il 5,25%.
A fine settembre 2019, ultimo periodo coperto dalla rilevazioni, risultavano occupate nelle società innovative 13.803 persone, 781 in meno rispetto al secondo trimestre. In 4.372 startup è presente almeno un dipendente (41,2% del totale), in una categoria di imprese dove è la presenza dei soci ad essere determinante. A fine 2019 questi ultimi risultavano essere 50.816, 2.799 in più rispetto al trimestre precedente. È da segnalare inoltre la dimensione della compagine societaria, che per la realtà in oggetto è apri in media a 4,7 soci contro i 2,1 soci riscontrati nelle nuove imprese non innovative.
Per quanto riguarda gli indicatori economici e finanziari (prendendo in considerazione i bilanci di 6.657 società sulle 10.882 iscritte) il valore della produzione medio per impresa nel 2018 risultava pari a oltre 175mila euro (12mila euro in meno rispetto all'anno precedente). L'attivo medio si attestava a circa 311mila euro per startup (19mila euro in meno rispetto al 2017). Il reddito operativo complessivo registrato nel 2018 è negativo per 85,6 milioni di euro, in peggioramento di oltre 2 milioni rispetto al periodo precedente. Nel 2018 risultavano infatti in perdita il 52,1% delle startup innovative. Il dato è in parte giustificato dalla natura stessa di queste società, che presentano un tasso di imprese in perdita ben superiore a quello delle nuove società di capitali non innovative (31,9%).